Formazione manageriale.

Il manager migliore è chi sa trovare le persone per fare le cose e chi sa anche frenare il proprio desiderio di intromettersi. (Teodoro Roosvelt)

Il Manager.

Mai come oggi il manager è colui o colei che deve dare sempre più senso all’azione e che deve incoraggiare la collaborazione fra le persone.

È un compito gravoso poiché deve saper coniugare tale responsabilità con la sua operatività quotidiana trovando costantemente il corretto equilibrio in questo mix.

 

Il management è dunque diventato un vero ‘mestiere’ e non più una semplice funzione ed è per questo che qualcuno parla oggi di “manager aumentato”, riproducendo l’espressione della realtà aumentata.

Sappiamo bene che non esistono ricette buone per tutti e per ogni situazione organizzativa, ma è anche vero che si stanno imponendo alcune formule da adattare in modo adeguato rispetto ai vari contesti e alle differenti figure manageriali. 

Ma quali sono?

1

L’approccio formativo deve cambiare e deve passare attraverso contenuti e modalità percepiti veramente utili dalle Persone. Ciò significa un’analisi positivamente critica dei modelli attuali e dei loro impieghi.

2

La transizione verso una modalità di “FLOW MANAGEMENT” che risulta come prodotto di 3 parametri: livello di sfida, livello di competenza, livello di ottimizzazione tra energia spesa e obiettivi ottenuti.

3

La scelta dei percorsi di sviluppo formativo più in linea con le esigenze dei manager e delle aziende in relazione al business e alle persone che lo producono.


4

Uno sguardo concreto ed operativo sulle competenze da rinforzare per il futuro.